IntoMe: Rotary Club Viterbo, Rotaract e Camera Civile all’Unitus per il concorso di scrittura sui migranti

VITERBO – Rotaract e Rotary club Viterbo di nuovo in partneship con l’Università della Tuscia nel convegno finale del progetto IntoMe del centro Jean Monnet: “I diritti dei migranti presi sul serio. La sfida dell’accesso ai servizi”.

Un impegno che si estrinseca nel contributo necessario alle borse di studio per gli studenti vincitori del concorso di scrittura creativa sul tema dell’integrazione dei migranti, premiati da Matteo D’Angelo, presidente Rotaract, Lamberto Scorzino, presidente Rotary club Viterbo, e Stefano Bianchini, segretario Rotary, presente in veste di presidente della Camera civile di Viterbo, coinvolta anch’essa nel progetto.

Nell’aula Magna del San Carlo, piena di studenti, il saluto istituzionale del rettore Ubertini, che ha sottolineato l’importanza dell’università: “Laboratorio utile nel dimostrare come si possa riuscire ad integrare, perché i ragazzi non sentono più il significato dei confini; da qui dobbiamo partire, evitando che vadano ad impedire di migliorare lo stile di vita delle persone”.

Gli interventi, moderati da Mario Savino, sono stati preceduti dal saluto del professor Spinosa, presidente Studi di giurisprudenza, che si è complimentato con i presenti, perché “Parlare di diritti sociali non è mai facile, ma riafferma l’università pubblica come luogo in cui farlo”. Naryam Karimi ha parlato poi di “easyRights”, accesso ai diritti, ai servizi pubblici per garantire inclusione e integrazione, sottolineando gli ostacoli maggiormente presenti, quali il gap linguistico e e la burocrazia, suggerendo poi le aree di intervento per giungere all’accesso ai servizi come chiave per accesso ai diritti.

Declinazione linguistica nell’intervento di Sonia Di Vito, che ha ricordato l’importanza della lingua per giungere alla reciprocità, ricordando il diritto di mantenere la propria, insieme al culto, anche se usando la stessa si crea un sistema di scambio, sia per conoscere la realtà che vive il migrante che per raccontare il suo vissuto.

Non solo università ma anche mondo civile, con la relazione di Fabio Malerba, viceprefetto con incarico sull’immigrazione, che ha scelto l’art. 3 della Costituzione per ricordate le difficoltà linguistiche dei migranti e di accesso ai servizi, e come il capitolato dei centri di accoglienza garantisca la mediazione culturale e linguistica insieme alla somministrazione di pasti, dimostrando quanto siano fondamentali alla sopravvivenza. La prima parte si è conclusa con la relazione di Daniele Albanese, dedicata ai concetti di protezione, asilo e l’ importanza dell’accesso al territorio e ai servizi.

Nella seconda parte moderata da Daniela Vitiello, dal titolo “Have your Say!” (Dì la tua), con il saluto del direttore del dipartimento Lorenzetti. “Serve dare risposte a tutti i cambiamenti in corso – ha precisato la professoressa Vitiello – e l’università il luogo giusto per sviluppare progetti inclusivi, come Unicore, un corridoio umanitario che ha portato qui molti studenti africani, che sostiene ragazzi e ragazze che provengono da contesti difficili”.

Simone Severini, in inglese, ha ricordato come l’inclusione sia la chiave giusta per un’internazionalizzazione responsabile, sostenibile ed etica, così come Martina Galli, che ha parlato di inclusione ed equità valorizzando le differenze, annunciando poi l’intervento-testimonianza di Yien Nhial. Giuseppe Calabrò ha raccontato e mostrato un video realizzato dall’università nel laboratorio del metaverso e il progetto Reasy per studenti con dislessia. Antoine Harfouche ha poi ricordando l’importanza dell’attrazione dei talenti. Infine Gilda Nicolai, referente associazione WeUnitus Alumni, che accoglie laureati dell’Università della Tuscia. una rete a sostegno dell’ateneo, utile a portare a termine alcuni progetti.

Ultima parte, prima dell’aperitivo solidale, con gli attesi premi, grazie ai tre importanti partner coinvolti: Rotaract Viterbo, Rotary Club Viterbo e Camera Civile Viterbo, che hanno permesso la consegna di un contributo finanziario agli studenti che hanno realizzato i lavori migliori, scelti dalla commissione. “Grazie al collegamento tra l’università e la realtà civile – ha concluso Vitiello – siamo in grado di offrire queste opportunità. Sono stati consegnati ben 18 elaborati, ottima crescita rispetto ai 7 dello scorso anno, segno di un grande successo del concorso di scrittura creativa”.

Cerimonia di premiazione, partendo dai terzi classificati, a parimerito, chiamati dal presidente Scorzino: Marco Castellaro e Astghik Aghababyan, seguiti da Bianchini che ha premiato la seconda, Mariia Kalinina e D’Angelo ad omaggiare il migliore, Yien Nhial  Muses. Segnalate con menzione anche tre studentesse.

 

Una nuova occasione di vicinanza alla città e al suo mondo culturale, come sottolineato dal presidente Scorzino: “Al Rotary siamo consapevoli che coltivare una cultura diversa, equa e inclusiva è essenziale per realizzare la nostra visione di un mondo in cui le persone si uniscono e agiscono per fare sempre meglio e creare cambiamenti duraturi”.