VITERBO – Ogni anno, il Rotary International assegna borse di studio interamente finanziate per studiare presso uno dei Centri della Pace del Rotary: sono sette sparsi per il mondo, nessuno nell’Unione, il Rotary Club Viterbo ha avviato la collaborazione con l’Università della Tuscia per diventare l’ottavo centro, il primo europeo.
Un progetto pensato ed ideato da tempo e che finalmente si avvia alla realizzazione in occasione dell’incontro che si è svolto al Balletti Park Hotel di San Martino al Cimino, alla presenza degli ospiti Dott. Giulio Mario Pizzoli, assistente del Governatore del Distretto 2080, le docenti Unitus professoressa Daniela Vitiello e professoressa Martina Galli, accolti dai soci e dal presidente Angelo Landi e dai soci promotori avv. Alessandro Bruni e prof. Andrea Genovese; presente anche il Rotaract, vista la platea giovane a cui si rivolge, rappresentata dalla presidente Profili e dal prefetto Giusti.
Grande l’emozione e la soddisfazione per il presidente Landi: “In Europa ancora non esiste un centro Rotariano della Pace e per questo, attraverso la collaborazione e disponibilità dell’Unitus, è opportuno renderla operativa e proporla su Viterbo, andando ad accogliere un progetto del Rotary International. Si tratta di qualcosa di concreto finalizzato a guardare la pace anche come una scienza che forma studenti e professionisti che possano diventare catalizzatori in grado di promuoverla, diffonderla e difenderla nei governi e nelle istituzioni internazionali, conoscendo gli argomenti e gli approcci giusti”.
Questo l’obiettivo dei Centri della pace del Rotary, raggiungibile attraverso la formazione accademica, il tirocinio e le opportunità di networking globale, in grado di migliorare le capacità dei professionisti della pace e dello sviluppo, rendendoli esperti ed efficaci catalizzatori.
Realizzarlo a Viterbo sarebbe un vanto anche per il Distretto Rotary 2080, come precisato da Giulio Mario Pizzoli che dopo aver portato i saluti del Governatore Maria Carla Ciccioriccio, impegnata nelle tradizionali visite in Sardegna, ha aggiunto: “Mi congratulo con il Club di Viterbo per questo ambizioso progetto, il Rotary con attività di questo genere si qualifica per le grandi professionalità presenti nel nostro Distretto e complimenti per il 70° anniversario dalla vostra costituzione, il nostro terzo club che raggiunge questo obiettivo e che festeggeremo insieme”.
La presentazione dettagliata è stata garantita dagli interventi dei docenti, partendo dai soci, come Andrea Genovese, in rappresentanza del Rettore Ubertini impegnato all’estero per questioni istituzionali: “Vi confesso che il professore Ubertini ha subito intuito, sin dal primo incontro con Angelo, l’importanza del progetto, anche attraverso l’entusiasmo trasmesso dal nostro presidente. La pace è il risultato di un apprendimento che parte dalla famiglia e poi va coltivata in ambito didattico, per approfondirla nel nostro centro dove imparare il metodo per introdurla nella società”.
Anche per il socio Alessandro Bruni è giunto il momento di crederci: “Siamo pronti a metterci il nostro impegno, perché la pace è uno dei capisaldi del Rotary. L’idea nasce molti anni fa e ci sentiamo promotori e padri fondatori del progetto che dovrà nascere a Viterbo. Da anni approfondisco gli argomenti nel gruppo di lavoro di cui faccio parte, condividendo pensieri ed azioni con mediatori che dialogano sulla pace nel mondo, anche guardando le situazioni in prima persona. La pace è un processo che si impara, specie con le tematiche della negoziazione e la prevenzione dei conflitti. Questo Centro sarà importante per il territorio – conclude – Viterbo sarebbe frequentata da tanti professionisti che verrebbero a qualificarsi nel Master anche attraverso 50 borse di studio del Rotary international, scelti dopo anni di esperienza in organizzazioni internazionali, che porterebbero anche un confronto tra idee. Un Master che darebbe ulteriore lustro all’importanza dell’Università della Tuscia, mettendoci in rete con le altre sette Università della pace rotariane nel mondo”.
L’argomento pace è da tempo parte integrante dell’Unitus, inserita ufficialmente in Unipace, la rete di università italiane, nata ufficialmente nel 2022, che riunisce 72 atenei che si sono impegnati a tradurre in progetti ed azioni l’incipit Unesco: “La guerra nasce nelle menti, dobbiamo istruire le menti – precisa la docente Martina Galli – il mezzo per creare una comunità scientifica intorno alla pace è la scienza, per consolidare il sapere, mettere a sistema le conoscenze e diffondere la cultura della pace attraverso l’apertura di un dialogo con la società civile. Come ateneo mettiamo al centro valori quali dialogo, rispetto, inclusione e solidarietà attraverso didattica, formazione e, in futuro, un dottorato nazionale”.
Un progetto che si sposerebbe perfettamente con il Master Rotary, come aggiunto dalla docente Daniela Vitiello: “Dobbiamo credere che si possa costruire una rete che dia voce al linguaggio della pace. Questo è un progetto ambizioso che si basa sulla solidarietà di fatto, un’unità di intenti che trasforma un partenariato in comunità. Dobbiamo riscrivere i termini della pace con metodo scientifico, come stiamo facendo con Unicore, con cui andiamo a costruire percorsi di accesso legale all’istruzione per studenti del Sud del mondo, che abbiamo già laureato, avviando in un presente di riscatto. L’Università è il partner istituzionale che serve – ha concluso – come serve la comunità. Sono lieta di questo tavolo di coordinamento che lascerà un segno e trasformerà la realtà universitaria verso risultati internazionali interessanti”.
L’incontro si è chiuso con l’abstrat concettuale e il saluto del presidente Landi: “I vostri interventi sono stati preziosi ed illuminanti, necessari a mettere le basi per il tavolo di coordinamento che ci permetterà di creare il percorso che nei prossimi anni permetterà di realizzare il progetto, anche con il fondamentale supporto del Rotaract. Serve la nostra forza centrifuga che porti verso l’esterno questo importante ed ambito progetto per poi generare una contrapposta forza centripeta in grado di convergere nella nostra città i progetti e la formazione della pace nella nostra illustre Universita di Viterbo che annovera, come noto, insigni docenti. Ricordate che i grandi progetti iniziano dalle idee”.
Il Rotary Club Viterbo si candida quindi, con il supporto del Distretto 2080, per avviare il percorso necessario ad ospitare all’interno dell’Università della Tuscia l’ottavo Centro della Pace del Rotary International, forte delle proprie indiscutibili professionalità e quelle di un ateneo che da tempo mette al centro della propria didattica formativa concetti quali pace, accoglienza ed inclusione.