Un’incantevole piazza San Lorenzo ha avviato i progetti della Rete delle Grandi Macchine a spalla che, sotto l’egida Unesco e la collaborazione del Rotary International, ha offerto alla città e al numeroso pubblico il primo concerto di “Macchine di Pace”.
Presente Patrizia Nardi, per l’Unesco, e una folta rappresentanza di rotariani, dal Governatore del Distretto 2080 – Lazio Sardegna, Guido Franceschetti, insieme al presidente dell’E-Club Italia 2102, Luigi Ruben De Maio, e la presidente del Club di Palmi, Maria Stella Morabito, accolti dal padrone di casa, il presidente del Rotary club Viterbo, Lamberto Scorzino, e dal segretario Stefano Bianchini. Con loro i familiari e numerosi soci, che hanno assistito tra il pubblico, in una serata da tutto esaurito dove la musica è stata messaggera di pace.
Sul palco, viaggiando in un repertorio di classica e lirica che ha unito i grandi compositori italiani e la musica tradizionale ucraina, l’Orchestra e Coro dell’Opera Nazionale Ucraina di Dnipropetrovsk e solisti dell’Opera di Kiev, Odessa e Lviv, diretti del maestro Vladimir Galuska.
La potenza delle note, la bravura dei musicisti e del coro, l’eccezionalità dei solisti hanno incantato il pubblico presente, in un concerto aperto dall’inno ucraino, assistito dal pubblico rigorosamente in piedi.
“Mi sono commosso davvero – ha commentato il Governatore Franceschetti al termine del concerto -, l’inno è stato coinvolgente come tutte le esibizioni successive, dal nostro bel canto alle loro note tradizionali. Un’unione di popoli da sempre valore per il Rotary, che fa molto per la pace, perché crede nella pace, qualcosa che non si può imporre perché è una conquista che si fa ogni giorno, con piccoli passi. Vedere sul palco più di cento professori che suonano insieme è un messaggio di pace, speriamo si riesca a convincere chi di dovere. Tutti dobbiamo e possiamo fare qualcosa, noi, ad esempio, oggi abbiamo tenuto una riunione e alle nostre spalle era presente la bandiera ucraina”.
Valori fondanti per il Rotary, sottolineati già dalla conferenza dal presidente Scorzino, che dopo il concerto si è dichiarato soddisfatto: “Siamo stati insieme, collegando i territori del patrimonio immateriale Unesco della Rete Grandi Macchine a spalla, perché solo uniti si possono mandare messaggi positivi. La musica aiuta a far veicolare concetti come quello della pace, con lo scambio culturale e di tradizioni che può solo portare valori positivi”.
Il Rotary Club Viterbo prosegue il viaggio al fianco del Sodalizio Facchini di Santa Rosa. Questa mattina con la presenza all’inaugurazione della targa dedicata a Giorgio Capitani, ambasciatore dei Facchini e socio onorario Rotary; sabato al Teatro dell’Unione, durante il raduno che precede il giro delle Sette Chiese, per un saluto al Sodalizio e un ricordo al grande maestro che inserì le immagini della Macchina di Santa Rosa in una puntata del Maresciallo Rocca, portato ai Facchini dal presidente Scorzino e dalla socia Simona Tartaglia, moglie del compianto regista.